Scese al torrente e raccolse rami di salice e ciottoli. Ritornato alla tomba, piantò i rami ai due lati del tumulo e davanti ammucchiò i ciottoli.
"Che cosa significano?" chiese Scimmiotto.
"I rami di salice significano pini e cipressi per ombreggiare la tomba a conforto del maestro. I ciottoli stanno per i dolci dei morti."
"Babbeo" brontolò Scimmiotto. "Lui è morto e tu gli offri dei sassi."
"Esprimere dei vivi la fedeltà leale, render testimonianza dell'affetto filiale."
"È una farsa; lascia stare. Piuttosto, lasciamo qui Sabbioso a custodire il cavallo e i bagagli, e noi andiamo a buttar giù la casa e fare a pezzi l'orco. Saldato il conto, celebreremo le esequie."
Si presentarono di nuovo all'ingresso della grotta, finirono di distruggerne la porta e gridarono con voci tonanti: "Noi lo vogliamo vivo!"
I mostri, là dentro, morivano di paura; tutti se la prendevano con l'ufficiale di avanguardia. L'orco diceva: "E adesso che abbiamo i bonzi in casa, quale strategia scegliamo?"
"Dicevano gli antichi: Puzza, la mano che hai messo nel paniere del pesce! C'è poco da scegliere: i comandanti di destra e di sinistra devono prendere il comando delle truppe e sterminare i bonzi."
L'orco si rese conto che aveva ragione, e diede l'ordine di attacco: "Ragazzi, prendete le armi migliori e seguitemi."
In breve tutti sbucarono di corsa dalla grotta gettando grida di guerra. Porcellino e Scimmiotto arretrarono sulla spianata davanti all'ingresso per fronteggiarli: "Dov'è questo famoso capo? Chi è l'orco che ha preso il nostro maestro?"
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