Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Intanto Scimmiotto, con una capriola nelle nuvole, era giunto alla porta ovest del Cielo, dove lo accolse il re Difesa del Regno con i suoi soldati e giganti: "Sei venuto a capo della tua impresa di cercar scritture, grande santo?"
     "Quasi ci siamo: abbiamo raggiunto la frontiera dell'India e ci troviamo in un governatorato che si chiama Fengxian. È un posto in cui non piove da tre anni, e la popolazione soffre molto. Occorre acqua. Mi sono rivolto al re drago, ma non osa muoversi senza carta bollata: perciò sono venuto a pregare l'Imperatore di Giada di promulgare un editto."
     "Non è un caso se sono rimasti all'asciutto. Ho sentito raccontare che il governatore di quel paese aveva offeso cielo e terra con la sua condotta. L'Imperatore di Giada ha fatto allestire un monte di riso, un monte di farina e un gran catenaccio d'oro, e ha condannato il paese a restare senz'acqua finché quegli oggetti non siano distrutti."

     Scimmiotto non conosceva i fatti e insisté per ottenere l'udienza; il re celeste non osò trattenerlo. Davanti alla Sala della Penetrante Chiarezza incontrò i quattro grandi precettori celesti, che gli chiesero: "Quali affari vi portano da noi, grande santo?"
     "Il governatore di Fengxian, dove siamo giunti con il mio maestro, mi ha incaricato di invocare la pioggia per il suo paese."
     "La pioggia è vietata in quella regione" risposero i precettori.
     "Vietata o no, fatemi vedere sua maestà; vediamo se sono ancora capace di combinare qualcosa."
     "Conoscerai l'espressione popolare: una faccia tosta come quella della mosca nella ragnatela" rispose beffardo Ge Xianweng.


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