Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Se le cose stanno così, grande santo, metto subito a vostra disposizione Deng, Xin, Zhang e Tao, insieme alla Madre del Fulmine."
     La compagnia partì immediatamente e giunse ben presto nei cieli della regione di Fengxian, dove predispose le proprie operazioni. I fulmini rigavano lo spazio e il tuono rimbombava.

     I fulmini sono serpenti d'oro; il tuono è il chiasso di un'incredibile quantità di insetti. Giganteschi fuochi fatui, boati come se sprofondassero le montagne. Crepe di fiamma che illuminano tutto il cielo; scuotimenti che fanno barcollare la terra. Quando brilla la riga rossa, montagne e fiumi tremano per mille leghe.

     Erano giusto tre anni che a Fengxian non si udiva un tuono. In città e nei sobborghi, ufficiali, soldati e gente comune si inginocchiavano davanti all'insolito spettacolo. Chi si metteva un bruciaprofumi sulla testa, chi agitava i rami di salice; tutti ripetevano: "Namo Amitâbha Buddha! Namo Amitâbha Buddha!"

     Queste grida di buoni pensieri commuovevano il cielo di Sopra, come dice il vecchio poema:

     Dell'uomo non c'è pensiero
     Che sfugga alla terra e al cielo.
     Se non fossero pagati
     Bene e male, l'universo
     Ne resterebbe sconvolto.

     Infatti, quando l'Imperatore di Giada vide gli incartamenti dei preti taoisti e dei monaci buddisti, recati dal messaggero delle suppliche, dichiarò: "Vedo che questa gente è piena di buoni pensieri; andate a vedere a che punto sono quelle tre cose."
     Un ufficiale incaricato della sorveglianza della Sala dei Profumi Avvolgenti riferì: "Le montagne di riso e di farina sono scomparse; il catenaccio d'oro si è rotto."


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