Quando la gente apprese che non sarebbero rimasti più a lungo, fu una gara per fornir loro il viatico; ma essi non accettarono un soldo. Tutti gli ufficiali, in corpo e deputazione, li vollero scortare per più di trenta li, con fanfara e bandiere spiegate; e anche allora non si risolvevano a lasciarli andare, e li guardarono allontanarsi con le lacrime agli occhi. Il corteo che li aveva scortati si mosse per ritornare solo quando furono scomparsi all'orizzonte.
I monaci divini lasciano il Buon Soccorso.
Concede il grande santo le sue grazie a ciascuno.
Se poi non sapete quanto tempo occorse, dopo questa partenza, per incontrare il Buddha, ascoltate il prossimo capitolo.
CAPITOLO 88
LA SCUOLA DEI PRÌNCIPI
OVE MEDITAZIONE, GIUNTO A YUHUA, MANIFESTA LA POTENZA DELLA LEGGE; E SCIMMIA DELLO SPIRITO E MADRE DEL LEGNO ACCETTANO DISCEPOLI.
Riferisce il racconto che, dopo aver preso lietamente congedo dal governatore, il monaco cinese sul suo cavallo si rivolse al Novizio: "Saggio discepolo, questa buona azione è ancora più meritoria del salvataggio dei bambini del regno di Bhiksu; e il merito è tutto tuo."
"Si capisce" fece coro Sabbioso. "A Bhiksu furono salvati mille centoundici bambini; ma questa pioggia ha salvato diecine o centinaia di migliaia di vite umane. Mi meraviglio anch'io della potenza magica del nostro condiscepolo anziano, e della sua compassione che copre la terra intera."
"È la bontà in persona, ma solo per gli altri" sogghignò Porcellino. "In famiglia, invece, è una disgrazia. A me sa solo pestare i piedi."
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