Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 1631
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     Porcellino, irritato, finì per alzare il grugno e dire: "Quando mai un bonzo riuscirebbe a sottomettere il re dei maiali?"
     La gente si sbandò dallo spavento; cercavano rifugio nelle porte, qualcuno scivolava e cadeva.
     "Bestia!" gridò Scimmiotto. "Nascondi la tua brutta faccia e non dire malignità. Bada a dove metti i piedi, che attraversiamo un ponte."
     Il bestione abbassò il grugno, ma continuò a ridacchiare fra sé. Dopo il ponte sospeso, superarono la porta della città e si inoltrarono per i larghi viali affollati, fiancheggiati da taverne e da case di piacere. Era la grande capitale di una regione importante, come dicono i versi:

     Dietro mura di ferro la città sta sicura:
     Fra l'acque e la montagna, ignora la paura.
     Navigando sul lago i mercanti le recano

     Ogni specie di merce. Le taverne si sprecano:
     Gran tavole imbandite, e musiche, e follie.
     Fuman mille comignoli nelle sue lunghe vie.
     Ti sembra di abitare a Chang'an la divina:
     Persino cani e gatti litigan come in Cina.

     Tripitaka pensava: "Ho tanto sentito parlare di questi paesi barbari dell'Ovest: tutto sommato sono uguali alla Cina. Ecco perché questo è detto il paese della gioia assoluta."
     Sentì che un moggio di riso costava quattro decimi di oncia d'argento, e l'olio di sesamo otto millesimi la libbra; questo lo convinse di essere giunto nel paese di Bengodi.
     La città era grande e bisognò camminare a lungo per giungere alla residenza del principe. Intorno alla piazza c'erano anche gli uffici amministrativi, la corte di giustizia, il servizio delle cucine e l'albergo per i visitatori.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]