Recitò un incantesimo e, con una scossa, si trasformò in farfalla; quindi spiegò le ali e li raggiunse. Era una perfetta imitazione:
Ali cosparse di polverina colorata, antenne d'argento. Sale portato dal vento, discende lentamente splendendo nel sole.
Non conosce ostacoli quando va in cerca di fiori odorosi. Il suo corpo leggero si posa elegante sulle corolle appena dischiuse.
Volò sopra le teste dei mostri per sentire le loro parole.
"Egregio fratello" diceva uno dei due, "è un momento fortunato per il nostro re. L'altro giorno è riuscito a conquistare una vera bellezza, che si è portato nella grotta. La notte passata ha messo le mani su tre armi che sono tesori inestimabili. Domani offrirà un banchetto per celebrare l'avvenimento: 'l'assemblea del rastrello'. Ce lo godremo tutti quanti."
"Di fortuna ne abbiamo anche noi: ci hanno dato venti tael per acquistare maiali e montoni. Quando arriviamo al Mercato del Sud, incominceremo con l'acquisto di un paio di buone bottiglie. Inoltre potremo fare la cresta sulla spesa, in modo che ci restino due o tre tael per comprare un abito imbottito per l'inverno. Che ne dici?"
Ridendo e chiacchierando, i due procedevano di buon passo.
Scimmiotto si rallegrò di essere sulla buona strada, come dimostrava quell'assemblea 'del rastrello'. Non aveva armi per ammazzare i due; d'altronde erano creature senza importanza. Li superò, riprese il proprio aspetto e sostò sul ciglio della strada. Quando i due gli giunsero davanti, recitò la formula 'anniuchali', fece uno sputo magico e li impietrì. Restarono immobili a occhi spalancati, senza poter muovere un passo né aprire la bocca.
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