"Ragazzi, date cinque tael a quest'uomo e mandatelo via" ordinò il re.
"È venuto per riscuotere i soldi, ma gli piacerebbe restare a vedere la festa" aggiunse Scimmiotto.
"Sfacciato!" gridò il re arrabbiato. "Paghiamo il prezzo che chiedi; che altro vuoi da noi?"
"Padrone, si dice che abbiate trovato tesori unici al mondo: che male c'è se gli facciamo dare un'occhiata?"
"Deficiente!" esplose il mostro. "Ho preso questi tesori nella città di Yuhua. Se li mostriamo al mercante, spargerà la voce e tutti lo sapranno: e io che cosa rispondo, se il principe li viene a reclamare?"
"Signore, non siamo andati a Yuhua, ma a Mercato del Sud, che è ben lontano. Quali voci potrebbe spargere quest'uomo? D'altronde è affamato dal lungo cammino, e lo siamo anche noi. Prima di mandarlo via, potreste fargli mangiare qualcosa e offrirgli del vino."
Un mostriciattolo venne dalla grotta a consegnare cinque tael a Scimmiotto, che li diede a Sabbioso dicendo: "Prendete, buon uomo. Venite in cucina a mangiare un boccone."
Il povero Sabbioso dovette raccogliere tutto il suo coraggio per seguire quei due dentro la grotta. Mentre attraversavano la seconda sala videro il rastrello a nove denti, sfavillante di luce, che troneggiava su un altare; contro la parete est era appoggiata la sbarra cerchiata d'oro, e il bastone ammazza diavoli dall'altro lato. Il re mostro li aveva seguiti: "Mercante, quello che splende è il rastrello della festa. Guardalo quanto vuoi, ma guai a te se ne parli in giro."
Sabbioso chinò il capo per ringraziare.
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