Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Ahimè! il senso della proprietà è una passione irresistibile. Al rozzo e impulsivo Porcellino, la vista del suo rastrello fece passare la voglia di continuare a fingere: balzò avanti, lo afferrò e riprese la sua forma originaria. Quando lo videro minacciare il mostro, anche Scimmiotto e Sabbioso non poterono che riprendere il proprio aspetto e le proprie armi. Davanti all'attacco congiunto, il re batté precipitosamente in ritirata e corse a cercare la sua arma preferita, che era uno speciale raschiatoio detto Quattro Riflessi, fatto da un lungo manico che terminava con una lama tagliente. Dopo averlo afferrato, li affrontò gridando: "Chi siete voi, per osare di tendermi questo tranello e rubare i miei tesori?"
     "Vedrai chi siamo, brutto mucchio di peli!" urlò Scimmiotto di rimando. "Siamo i discepoli di Tripitaka, il santo monaco delle terre dell'Est inviato in missione dai grandi Tang. Queste sono le nostre armi, che erano posate nella corte del principe per servire da modello ai fabbri. Sei tu il ladro schifoso e l'impostore. In guardia! Finora le hai contemplate, ma ora le assaggerai."

     Il mostro resisteva con il suo raschiatoio. La battaglia si spostò nello spiazzo davanti all'ingresso della grotta. Guardate i tre monaci che mettono alle strette il mostro.

     La sbarra sibila come il vento, il rastrello si abbatte come l'acquazzone, il bastone ammazza diavoli riempie il cielo di brume colorate. Il raschiatoio Quattro Riflessi, da parte sua, sprigiona nubi cangianti. Sembrano immortali intenti a trasmutare l'elisir supremo, tra fumo e lingue di fuoco, che gettano nel panico dèi e diavoli.


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