"Non piangete, saggia principessa" rispose il grande santo, che nel frattempo aveva ricuperato i suoi peli. "Noi abbiamo nelle nostre mani i sette leoni; non temete per la vita dei vostri. Domattina di buon'ora ci recheremo nel rifugio del vecchio mostro: vi assicuro che lo acchiapperemo e riporteremo la vostra famiglia sana e salva."
La principessa, con tutte le dame del palazzo, si prosternò davanti a Scimmiotto: "Possano le loro altezze essere conservate in vita, e il loro regno venir consolidato."
Scimmiotto diede disposizioni agli ufficiali: "Leon Fulvo è morto, non resta che scorticarlo. Gli altri sei leoni devono essere solidamente legati. Ora ci porterete un pasto di magro, e poi andremo a dormire. Non perdete la calma, disponete le guardie per la notte e prendete il vostro riposo. Vi garantisco che tutto finirà bene."
Il giorno dopo, il grande santo raggiunse con Sabbioso il Monte dei Nodi di Bambù. Che insieme maestoso appariva dall'alto delle nuvole! Si vedevano
una fila di picchi aguzzi, un gran burrone in fondo al quale rumoreggia il torrente, un broccato di fiori profumati ai piedi delle rupi. L'antico sentiero sale serpeggiando verso le cime.
La gru è la sola compagna del pino; quando la nuvola si muove, sembra che il picco che vi si appoggiava debba cadere.
Il gibbone nero va a caccia di frutti e di sole; i cervi brucano fiori e si godono il tepore. A contrasto con il canto delicato della fenice azzurra, le voci dei pappagalli sembrano roche.
Di primavera rivaleggiano i fiori dei peschi e dei prugni; d'estate le chiome dei salici e delle sofore. D'autunno sbocciano i fiori gialli; d'inverno volano i fiocchi di neve. La bellezza delle quattro stagioni e delle otto feste gareggia con gli splendidi paesaggi delle isole di immortali.
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