Mentre contemplavano la montagna, scorsero Faccia Blu che sbucava da una valletta. "Ferma!" gridò Scimmiotto. "Dove vai?"
Il mostriciattolo, terrorizzato, fuggì a gambe levate; i due monaci si lanciarono all'inseguimento, ma lo persero di vista. Si trovarono davanti a una residenza trogloditica: i due battenti di pietra venata della porta d'ingresso erano ermeticamente chiusi. Sulla fronte una lastra orizzontale recava una scritta in dieci grandi caratteri di stile calligrafico regolare:
GROTTA DEI NOVE MEANDRI TORTI E RITORTI
DEL MONTE DEI NODI DI BAMBÙ DELLE MILLE MERAVIGLIE
Il mostriciattolo era entrato là dentro ed era corso ad avvertire il padron di casa: "Signore e padre, sono arrivati i due bonzi."
"Ci sono anche i re leoni?"
"Non li ho visti. C'erano solo i due bonzi che scrutavano la montagna. Io sono scappato e loro mi hanno inseguito."
Il vecchio mostro abbassò la testa e le lacrime gli scesero dagli occhi: "Che disgrazia! Mio nipote Leon Fulvo è morto e gli altri sono stati imprigionati nelle carceri della città. Come vendicarli?"
Porcellino soffriva in un angolo, legato come un salame insieme ai principi e a Tripitaka. Quando udì il vecchio parlare dei prigionieri, si sentì sollevato e mormorò: "Maestro, tranquillizzatevi. A quanto pare i condiscepoli hanno vinto e catturato i mostri, e ora ci vengono a liberare."
Intanto il vecchio ordinò: "Ragazzi, voi fate attenzione, mentre vado a catturare quei due per dargli il castigo che meritano."
E infatti uscì senza indossare armatura né impugnare arma alcuna. La porta fu spalancata (si sentivano gli strilli di Scimmiotto, là fuori) e il mostro si precipitò all'attacco. Il Novizio e Sabbioso si misero sulla difensiva.
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