Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Là miriadi di immortali intrecciano corone d'omaggio, e vivono santi a migliaia.
     Edifici e padiglioni si susseguono come ricamati sul broccato, collegati da portici ariosi.
     Protetto da un gran drago azzurro, immerso nei vapori di buon augurio, il Palazzo della Scogliera delle Meraviglie è uno splendido mondo di eterna gioia.

     Vigilava l'ingresso un ragazzo vestito dei colori dell'arcobaleno, che alla vista di Scimmiotto corse ad annunciarlo: "Padre, è arrivato quel Grande Santo Uguale al Cielo che fece tanto disordine qualche anno fa."
     Il venerabile celeste ordinò di introdurlo. Sedeva su un trono di fiori di loto di mille colori, fra miriadi di raggi luminosi di buon augurio, e quando entrò il Novizio si alzò e gli andò incontro: "Non ti vedo da molto tempo, grande santo. Ho saputo che hai abbandonato il Tao e ti sei convertito al buddismo per proteggere il monaco cinese nella ricerca delle scritture al Paradiso dell'Ovest. Suppongo che tu abbia portato a termine questo incarico meritorio."

     "Non ancora, benché ormai manchi poco. È stato proprio l'adempimento di quel compito a portarmi nella città di Yuhua, dove i tre figli del principe hanno onorato me e i miei compagni come loro maestri nelle arti marziali. Avevamo prestato le nostre armi perché se ne facessero copie, quando una notte sono state rubate. L'autore del furto, un leone di pelo giallo, ha messo in moto tutta una banda di spiriti leoni, fra i quali se ne trova uno a nove teste dotato di grandi poteri magici. Quest'ultimo ha catturato il mio maestro, i condiscepoli e i principi, e li ha portati nella Grotta dei Nove Meandri del Monte dei Nodi di Bambù. Il tudi del monte afferma che quel leone vi appartiene; perciò sono venuto a pregarvi di riprendervelo, perché io possa liberare i miei."


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