Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Infine i fabbri si presentarono a Scimmiotto e gli annunciarono che avevano compiuto il loro lavoro. "Quanto pesano le armi che avete fabbricato?" domandò il Novizio.
     "La sbarra cerchiata d'oro pesa mille libbre; il rastrello e il bastone ottocento libbre ciascuno."
     "Può andare" disse Scimmiotto. Fece chiamare i tre giovani principi e assegnò a ciascuno la sua arma.
     "Papà" corsero ad annunciare al principe, "le nostre armi sono pronte."
     "Hanno rischiato di costarci molto care, figli miei."
     "Ma tutto è finito per il meglio, grazie ai poteri magici dei nostri divini maestri. Sbarazzàti dei mostri ed eliminate le disgrazie, questo è proprio il mondo della grande pace, con i mari calmi e i fiumi limpidi."
     Tripitaka raccomandò ai discepoli che si sbrigassero a completare le lezioni di scherma, perché il viaggio potesse riprendere.

     Le lezioni venivano impartite nella corte, dove i tre giovani principi facevano i loro esercizi. Ci mettevano tanto entusiasmo che giunsero presto a padroneggiare i settantadue movimenti, offesa e difesa, rapida e lenta. Le armi erano pesanti, ma la buona volontà e la forza divina conferita dal grande santo permettevano loro di maneggiarle con precisione. In breve raggiunsero un'abilità che non avrebbero mai creduto possibile. Lo attestano i versi:

     Ebbero la fortuna d'incontrare
     Dei maestri divini. S'intromisero
     Certi leoni a far da guastafeste;
     Ma, tornata la pace, la dottrina
     Consentì loro rapidi progressi.
     Allo yang primordiale si conviene
     Il Nonuplo, ché solo perfezione


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