Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Gli orchi si allarmarono: "In effetti abbiamo preso quel tizio senza saper niente di lui. Ragazzi, rivestitelo e portatelo qui; gli faremo un piccolo interrogatorio, tanto per sapere chi è e da dove viene."
     I mostriciattoli corsero a eseguire e spinsero Tripitaka davanti ai troni, dove il poveretto cadde tremante in ginocchio ripetendo: "Grandi re, grazia, grazia!"
     Gli orchi chiesero: "Da dove vieni, bonzo? Perché ti sei messo sulla nostra strada, invece di fuggire davanti alle nostre immagini di buddha?"
     "Il povero monaco che vedete è inviato in missione dall'imperatore dei grandi Tang delle terre dell'Est, per salutare il Buddha e chiedergli le scritture nel Monastero del Colpo di Tuono. I monaci del Monastero delle Nubi della Compassione, di cui eravamo ospiti, ci hanno invitato a vedere le luminarie in città. Quando siete arrivati sul ponte delle lanterne d'oro, con i miei occhi di carne vi ho preso per veri buddha: perciò mi sono avvicinato a voi."

     "Le terre dell'Est sono molte lontane; non puoi certo essere arrivato da solo fin qui. Quanti siete? Come vi chiamate? Se vuoi salvare la pelle, sbrigati a farci una relazione completa e sincera."
     "Incomincio da me. Il mio nome da laico era Chen Xuanzang, ma sono entrato nella comunità monacale del Monte d'Oro fin dall'infanzia. In seguito l'imperatore mi ha accordato la grazia di affidarmi il Monastero di Vasta Benedizione. Dopo che il primo ministro Wei Zheng aveva decapitato in sogno il drago del fiume Jing, il sovrano Tang fece un viaggio negl'inferi; al ritorno ordinò una grande cerimonia dell'acqua e della terra per la salvezza delle anime in pena. Ebbi l'onore di essere scelto dall'imperatore per dirigere le cerimonie e predicare. Fu allora che ebbi il privilegio di vedere per mia edificazione la pusa Guanyin: essa mi disse che nel Monastero del Colpo di Tuono si trovano tre ceste di scritture autentiche, capaci di far salire in cielo le anime dei trapassati. Fui inviato a cercarle e presi il nome di Tripitaka, che significa appunto 'tre ceste'. Porto anche il patronimico Tang. I miei discepoli sono tre. Il più anziano si chiama Scimmiotto Consapevole del Vuoto; in effetti è il Grande Santo Uguale al Cielo, che si è convertito alla giusta dottrina."


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