Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Anche Tripitaka, di cui si doveva decidere il destino solo dopo aver catturato Scimmiotto, ebbe per il momento la sua scodella di minestra. Ma il maestro non ne inghiottì nemmeno una cucchiaiata, un po' perché temeva che non fosse vegetariana, e un po' perché le disavventure gli toglievano l'appetito.
     Intanto Scimmiotto ritornò al monastero, dai fratelli e condiscepoli. Porcellino e Sabbioso, che l'avevano aspettato tutto il giorno, gli andarono incontro: "Finalmente ti si rivede. Che ne è stato del maestro?"
     "Ho seguito la pista dell'odore di quel vento e sono giunto a una montagna. I quattro protettori del tempo mi hanno dato le informazioni necessarie: Monte del Drago Verde, Grotta Fior di Mistero, abitanti tre orchi che si chiamano Fuggilfreddo, Fuggilcaldo e Fuggipolvere. Imbrogliano sistematicamente le autorità della prefettura per rubare l'olio di cui sono ghiotti. Imbattutisi per caso nel maestro, lo hanno rapito senza sapere chi fosse. Sono diavoli con la testa bovina; le loro armi sono un'ascia, una sciabola e una canna. Ci siamo battuti tutto il giorno; la sera mi sono venuti addosso tutti i loro scagnozzi e io, visto che si faceva tardi e non ero sicuro di farcela, ho preferito venir via."

     "Saranno re diavoli della capitale infernale" suggerì Porcellino.
     "Che cosa te lo fa pensare?" chiese Scimmiotto.
     "Quelle loro teste bovine, come usano all'Inferno."
     "Non credo" disse Scimmiotto. "Piuttosto hanno l'aria di tre spiriti rinoceronti."
     "Se sono rinoceronti" disse allegro Porcellino, "dopo averli catturati non mancheremo di segargli il corno: ne caveremo un bel po' di soldi."


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