Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 1696
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     "Fratelli, dove siete?"
     Porcellino e Sabbioso gli vennero incontro levando rastrello e bastone: "Come vanno le cose?" E Scimmiotto riferì per filo e per segno.
     Tripitaka fu rimesso ai ferri. Sciabole in pugno, asce levate, sotto la luce abbagliante delle lampade, gli fecero l'interrogatorio: "Come hai fatto a liberarti dalle catene? Come è entrata quella scimmia? Confessa tutto, o ti tagliamo in due."
     Il reverendo tremava come una foglia: "Grandi re, la scimmia è il mio discepolo Consapevole del Vuoto, che conosce settantadue trasformazioni. Si era mutato in lucciola per venire a soccorrermi. Ma voi stavate all'erta e l'avete sorpreso; allora ha sconsideratamente ucciso due di quelli che lo circondavano. Tutti gridavano, correvano, impugnavano le armi, accendevano torce, e lui ha dovuto abbandonarmi e fuggire."

     Gli orchi si misero a ridere: "Per fortuna ci siamo svegliati in tempo per riacchiapparti." E ordinarono ai ragazzi di chiuder bene le porte e di tenersi zitti.
     "Hanno chiuso le porte, non si sente volare una mosca" s'inquietò Sabbioso. "Non è buon segno. Dobbiamo entrare in azione."
     "D'accordo" rispose Scimmiotto. "Buttiamo giù i battenti."
     Se ne incaricò il bestione: con un colpo del suo rastrello fece volare in pezzi le porte di pietra. Picchiava e gridava: "Mostri da strada, succialucerne! Sputate fuori il nostro maestro!"
     Il portinaio terrorizzato corse a riferire: "Grandi re, si mette male! I bonzi hanno sfondato la porta."
     "Che impudenti!" dissero gli orchi, contrariati. Indossarono le armature, impugnarono le armi, chiamarono a raccolta i loro mostriciattoli e uscirono ad affrontare il nemico. Era la terza veglia, verso mezzanotte; ma il cielo era rischiarato da una gran luna piena.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]