Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     La battaglia si ingaggiò senza scambi verbali. Scimmiotto si incaricò di affrontare l'ascia da guerra, Porcellino la sciabola e Sabbioso la canna. Fu un bellissimo scontro:

     Tre monaci contro tre mostri, fuoco e fiamme dalle narici. Le armi sibilano nell'aria.
     Nei primi scontri sale una sinistra nebbia, man mano che si prosegue scaturiscono da ogni parte nuvole colorate.
     Rolla e beccheggia il rastrello; la sbarra di ferro fa prodezze memorabili; il randello ammazza diavoli non è un oggetto comune. Ma gli orchi si ostinano a resistere.
     Gli uni combattono furiosi per la vita del maestro; gli altri balzano alla gola per conservarlo nelle proprie mani. Ascia contro sbarra: vittoria incerta; ai colpi del rastrello si oppongono i fendenti della sciabola; canna nodosa e bastone vanno e vengono in un torneo d'alta scuola.


     Dopo un bel po' che combattevano senza vincitori né vinti, Fuggilfreddo chiamò i suoi alla riscossa: "All'attacco, ragazzi!" Tutte quelle creature bene armate fecero presto a gettare a terra Porcellino. Tirato e spinto da una mandria di bufali, si trovò legato come un salame e trascinato dentro la grotta. Sabbioso lo vide sommerso dalla folla muggente, fece una finta e cercò di fuggire; ma i mostri gli balzarono addosso, lo rovesciarono e catturarono anche lui. Scimmiotto vide la mala parata e si disimpegnò con una capriola nelle nuvole.
     Sabbioso e Porcellino furono portati prigionieri dov'era Tripitaka. Quando li vide, gli vennero le lacrime agli occhi: "Che peccato, siete caduti anche voi nelle loro mani! Che ne è di Consapevole del Vuoto?"


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