"Sta inseguendo gli orchi, che in realtà sono tre rinoceronti, insieme a Caimano e Sciacallo. Noi due abbiamo sgombrato il terreno e siamo venuti a liberare il santo monaco."
Tripitaka si inchinò di nuovo e rivolse preghiere al cielo. "Maestro" disse Porcellino, "tante cerimonie sono pura ipocrisia; questi signori non fanno che il loro mestiere, per ordine dell'imperatore e per riguardo al nostro condiscepolo. Raccogliamo le nostre cose e andiamocene. Bisogna distruggere la caverna, per tagliare il male alla radice. Poi torneremo al monastero ad attendere i nostri amici, che ci racconteranno che fine avranno fatto gli orchi."
"L'Ammiraglio dei Canneti Celesti dice bene" approvò la stella del Lupo. "Andate a riposarvi al monastero, mentre noi partecipiamo all'inseguimento."
"Certo" disse Porcellino. "Voi dovete eseguire i vostri ordini."
Mentre le stelle partivano, Porcellino e Sabbioso si dedicarono alla perquisizione della grotta, per raccogliere tutto ciò che avesse valore e piccolo volume: coralli, agate, perle, ambra, conchiglie, cipree, giada e oro. Ne raccolsero uno staio e lo portarono all'aperto; poi invitarono il maestro ad aspettarli seduto su un masso, mentre incendiavano la grotta. Il fuoco la devastò da cima a fondo. Infine presero la strada del ritorno, verso il Monastero delle Nubi della Compassione.
"Grande felicità volge in dolore"(76)
dice il Classico delle Mutazioni.
Fu la meditazione disturbata
Dalla festa, e la Via venne offuscata
Dal momentaneo indulgere al piacere.
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