Aoshun convocò il principe ereditario Mo'ang: "Intervieni subito con le milizie acquatiche. Credo si tratti di Fuggilfreddo, Fuggilcaldo e Fuggipolvere, che si sono messi nei guai con il Novizio. Dal momento che si trova nel nostro territorio, sguaina la spada e vallo ad aiutare."
Ao Mo'ang ubbidì: in breve tartarughe, carette, abramidi, perche, carpe, gamberi e granchi impugnarono le armi, uscirono dal palazzo di cristallo e corsero con grida di guerra a sbarrare la strada ai rinoceronti. Questi furono costretti a battere in ritirata, ma si trovarono davanti Sciacallo, Caimano e Scimmiotto. Presi dal panico, si sbandarono e presero ciascuno una direzione diversa. Fuggipolvere si trovò accerchiato dalle truppe acquatiche; Scimmiotto gridò: "Prendetelo vivo, non pestatelo troppo! Non mi consegnate una carcassa!"
Mo'ang ubbidì: i soldati si accontentarono di rovesciare la bestia, di passargli un gancio di ferro nelle narici e di legargli solidamente le zampe.
Poi le truppe si divisero per aiutare le due stelle a catturare gli altri fuggitivi. Il giovane principe scoprì Sciacallo del Legno Jing che aveva ripreso il suo vero aspetto per abbattere Fuggilfreddo, e lo stava azzannando di gusto.
"Stella del Pozzo!" gridò Mo'ang. "Non ammazzarlo! Il grande santo lo vuole vivo!" Ma quel sanguinario non gli badò, e ruppe al malcapitato l'osso del collo.
Mentre la carcassa veniva trasportata al palazzo di cristallo, tutti si dedicarono all'inseguimento dell'ultimo fuggitivo. Dopo un po' videro Caimano che spingeva Fuggilcaldo verso di loro, finché si trovò accerchiato e gridò: "Grazia! Grazia!" Sciacallo lo afferrò per un'orecchia, lo disarmò e disse: "Sta zitto, urlone: non ti ammazzo. Dirà il grande santo che cosa si deve fare di te."
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