Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Porcellino e Sabbioso, udita la dichiarazione, piantarono in asso bagagli e maestro per salire sulle nuvole e farsi raccontare le circostanze della cattura.
     "Abbiamo preso questi due. Il terzo è stato addentato a morte dalla stella del Pozzo; ne abbiamo riportato solo i corni e la pelle."
     "Bisogna portarli tutti e due in corteo per la città" propose Porcellino, "perché la gente veda e sappia che santi siamo noi. Converrà pregare le costellazioni di presentarsi in tribunale a testimoniare; così le prove saranno inconfutabili, e non ci saranno scappatoie."
     "Senti senti, che esperto avvocato è diventato il nostro ammiraglio. Avrà studiato la notte. Che bella sorpresa!" si sganasciarono le quattro stelle.
     "In questi anni di vita da monaco, ho giusto imparato qualcosina di giurisprudenza" ribattè sostenuto Porcellino.

     Le divinità scesero in cavalcata sulla prefettura immerse in un pulviscolo colorato, spingendosi davanti i due rinoceronti. Gli ufficiali e la popolazione della città e dei sobborghi, allarmatissimi, si chiusero in casa a pregare e bruciare incenso. I monaci del Monastero delle Nubi della Compassione varcarono in pompa magna le porte della città, portando il reverendo sul loro migliore palanchino.
     Quando rivide Scimmiotto, il monaco cinese si profuse in ringraziamenti: "Sono profondamente riconoscente agli ufficiali stellari della pena che si sono data per venirci a liberare. Quanto a te, caro e saggio discepolo, temevo di non rivederti più. Complimenti per questo bel trionfo! Come sono andate le cose?"


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