"Lascia stare, fratello, non insistere" diceva Sabbioso. "Lui parla così perché vuole pungolare il maestro. Da parte sua s'intende di sbarre di ferro, non certo di commenti dei sutra."
Tripitaka li rimbrottò: "Per piacere, smettete di dire sciocchezze. Consapevole del Vuoto sta praticando l'interpretazione senza parola né testo; cioè l'interpretazione vera."
Intanto avevano percorso un buon tratto di strada e superato alcuni colli. D'un tratto un convento si presentò alla vista, non lontano dalla strada.
"Consapevole del Vuoto, guarda quel monastero!"
Non è grande e non è piccolo; i tetti sono coperti di tegole smaltate color smeraldo.
Non è vecchio e non è nuovo; i muri sono di mattoni rossi a squadra.
Si ripara all'ombra delle conifere, e ha l'aria di contenere molte cose antiche di secoli e secoli.
L'acqua mormora scorrendo nel canale, scavato ai tempi di chissà quale remota dinastia.
I grandi caratteri sul portale dicono:
MONASTERO DI MEDITAZIONE PAVIMENTATO D'ORO
e sotto è appeso un cartello con la scritta:
Monumento di remota antichità
Fermato il suo cavallo, Tripitaka si immerse nella riflessione: "Pavimentato d'oro. Non saremo per caso nel territorio di Srâvastî?"
"È strano, maestro!" esclamò Porcellino. "In tanti anni che viaggio con voi, avete sempre avuto l'aria di uno che non sa distinguere un punto cardinale da un chiodo arrugginito. Ma questa volta si direbbe che abbiate già visto questo posto, e che lo riconosciate."
"Non ero mai stato qui" rispose Tripitaka. "Raccontano le scritture che il Buddha frequentava il parco di Jetavana nella città di Srâvastî. Il parco apparteneva al principe ereditario Jeta. L'anziano Anâthapindada gli chiese di acquistarlo, perché voleva destinarlo alla predicazione del Buddha; ma il principe rispose che il parco non era in vendita: lo avrebbe ceduto soltanto a chi lo pavimentasse d'oro. L'anziano accettò la condizione e fece coprire tutta la superficie del parco di mattonelle d'oro; poi lo mise a disposizione della persona più onorata del mondo, pregando il Buddha di venirvi a esporre la Legge. Penso che il nome del monastero si riferisca a questa storia."
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