Il mastro di posta si rinfrancò e chiese: "Maestro, dove si trova questa corte dei Tang?"
"In Cina, nel continente meridionale."
"Quando siete partiti dalla vostra patria?"
"Nel tredicesimo anno dell'era Contemplazione della Virtù. Sono trascorsi ormai quattordici anni. Sapeste quante montagne e quanti fiumi abbiamo attraversato per giungere fin qui!"
"Dovete proprio essere un santo monaco!" esclamò il mastro di posta.
"Da quanti celesti anni regna la vostra nobile dinastia?" domandò Tripitaka.
"Nel nostro umile paese dell'India sono trascorsi cinque secoli dalla fondazione della dinastia. Il nostro sovrano ama i fiori e il paesaggio. Egli è l'imperatore Yizong e si trova attualmente nel ventottesimo anno dell'era Calma Pace, che ha inaugurato al suo avvento al trono."
"Vorrei che mi ricevesse per presentargli le mie credenziali, ma non so se sua maestà tenga udienza."
"Certo. Questo è il momento migliore. La nostra principessa, figlia di sua maestà, celebra la sua ventesima primavera. Salirà su una torre decorata, che è stata eretta nella piazza grande, e getterà una palla ricamata per designare il genero imperiale voluto dal cielo. È un giorno movimentato, in cui l'udienza dura più a lungo del solito. Se volete presentare i vostri documenti, è il momento giusto."
Fu servito un pasto, che Tripitaka condivise con il mastro di posta e con Scimmiotto; poi, constatando che era passato mezzogiorno, si apprestò a recarsi a corte.
"Vi accompagno" propose Scimmiotto.
"Tocca a me!" gridò Porcellino.
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