Il Novizio si spaventò: "Per carità, non fatevi prendere la mano. Anche se la principessa fosse autentica, potremo sempre creare confusione nel palazzo e rapirvi al momento della cerimonia."
Quando suonò la prima veglia, discutevano ancora.
Profumano i fiori, sgocciola la clessidra. Sulla porta decorata è calata la tenda di perle. Ogni luce è spenta nella corte, gli ultimi suoni del flauto tibetano sono svaniti nel silenzio; in un angolo dondola al vento l'altalena vuota.
Il lume della luna riempie la stanza. Sotto il cielo stellato sognano le farfalle.
Bianche nuvole navigano lungo la rotta della Via Lattea verso paesi lontani.
Il vento agita le chiome dei salici; il cuore del viandante si stringe di nostalgia.
"Maestro" suggerì Porcellino, "mettiamoci a letto. Ne riparleremo domattina."
Il mattino successivo l'udienza reale si aprì alle cinque.
Una nube di porpora circonda
I palazzi reali. Cirri sventolano
Come pennoni. Quando sorge il sole
Emergono dall'ombra le chimere
Sul culmine dei tetti. La rugiada
Imperla i fiori, e bruma mattutina
Aggiunge un tocco al fascino dei salici.
Mentre suona la musica reale
I mandarini cantano la pace
E l'armonia che regnan nel paese.
Dopo aver ricevuto l'omaggio dei funzionari civili e militari, il re ordinò: "Il servizio dei banchetti prepari il convito di nozze per il giorno dodici. Oggi servirete una giara di vino di primavera. Invitiamo nostro genero a intrattenersi con noi nel parco reale."
Quanto ai tre 'saggi parenti', l'ufficio del cerimoniale fu incaricato di accompagnarli all'albergo, dove il servizio dei banchetti doveva offrir loro una colazione vegetariana. L'ufficio della musica aveva il compito di far musica dove gli ospiti si trovassero, perché ciascuno godesse la bella giornata primaverile.
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