Mentre il re si disponeva a un sopralluogo, in compagnia del genero, sopraggiunse un inviato del palazzo interno: "Maestà, la regina vi invita."
Il re si recò nel Palazzo del Radioso Yang, dove le regine dei tre palazzi e le concubine delle sei corti avevano accompagnato la principessa e cicalavano a distesa.
Lo spettacolo di fiori e broccati che offrivano era più ricco e sontuoso di quello del Palazzo della Luna; niente da invidiare al Padiglione di Diaspro della residenza degli immortali. [...](78)
Quando regine e dame lo ebbero convenientemente salutato, il re prese la parola: "Mia saggia figlia e cara principessa, spero che vediate esauditi tutti i vostri voti, dopo che la palla ricamata ha così felicemente scelto il vostro sposo. Gli ufficiali dei vari servizi hanno lavorato sodo con grande devozione, e ora tutto è pronto. Il gran giorno di gioia è arrivato: vi raccomando di essere puntuale alla festa di nozze."
La principessa si prosternò: "Padre e maestà, vi prego di perdonare le mille offese che la vostra umile figlia vi reca. Ho udito dagli ufficiali di palazzo che il santo monaco ha tre discepoli molto brutti: non li vorrei vedere, per non restarne spaventata. Se fosse possibile, vi chiederei di mandarli via. Sapete che sono impressionabile e di salute delicata: se mi trovassi davanti quegli spauracchi, il giorno di festa potrebbe mutarsi in un giorno di lutto."
"Giusto, figlia mia, non ci avevo pensato. Sono dei tipi più brutti del comune; in questi giorni abbiamo cercato di confinarli il più possibile nel Chiosco Afferra Primavera. Faremo così: visterò i loro passaporti e li inviterò a ripartire prima di dare inizio alla festa."
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