Tutto il cielo si riempie di profumi.
L'umile monastero è favorito
Sotto l'arcobaleno, che risplende
In un cielo di eterna primavera.
Grazia divina dà vivacità
Ai colori degli alberi, ed ai fiori
Un profumo più intenso. In questi luoghi
Che conservano i segni del passato,
Com'è lieto il ritorno dei sovrani!
Al suo arrivo il re trovò i monaci schierati ad accoglierlo, e si stupì di vedere Scimmiotto fra loro: "Come avete fatto a precederci, divino monaco?"
"Ho fatto una corsetta" rispose ridendo Scimmiotto. "E voi, perché ci avete messo tanto?"
Giunsero anche Tripitaka e gli altri. Il vecchio superiore li guidò verso la piccola costruzione in cui la principessa prigioniera continuava a fingersi pazza, e si inginocchiò dicendo: "In questo edificio è rinchiusa sua altezza la principessa, che venne a noi portata dal vento."
Il re fece abbattere le pietre che muravano la porta e corse con la regina ad abbracciare la principessa, senza curarsi della sporcizia e del cattivo odore: "Povera bambina, quanto hai sofferto! Com'è possibile che il destino ti abbia inflitto una punizione così terribile?"
Si sa che l'incontro dei genitori con il figlio smarrito è il più patetico che ci sia. Si abbracciarono e piansero per un bel pezzo; poi la madre ordinò per la figlia un bagno profumato e abiti freschi per riportarla nel mondo civile. Risalirono sui carri e si prepararono a ritornare in città.
Scimmiotto giunse le mani per salutare il re e disse: "Dovrei sottoporvi una preghiera."
"Divino monaco, sono a vostra disposizione" rispose il re rendendogli il saluto.
|