Tripitaka fu fatto salire sul carro con le campanelle d'oro e fu accompagnato dai mandarini, fra regine, concubine reali, ministri e gente del popolo che si prosternavano al suo passaggio. Poi fu la volta dei monaci locali, che non volevano più separarsi da loro.
Alla fine Scimmiotto dovette fare un passo magico e soffiare verso sud ovest: un colpo di vento sollevò un polverone accecante, e quando ricadde i pellegrini erano scomparsi.
Tornano alla natura rivelata
Lasciando l'onda della gratitudine.
Escon dal mare metallico e rude
Per risvegliarsi nel vero del vuoto.
Se poi non sapete come il viaggio proseguì, ascoltate il seguito.
CAPITOLO 96
ECCESSI DI OSPITALITÀ
OVE IL SIGNOR KOU ACCOGLIE CON PIACERE L'EMINENTE MONACO, E IL REVERENDO NON BRAMA NÉ ONORI NÉ RICCHEZZE.
Se le forme e i colori sono senza realtà,
Ugualmente irreale è ogni vacuità.
Quiete ed agitazione, la parola e il silenzio
In fondo si equivalgono. Perché parlare in sogno?
Se l'efficacia è inutile, contien l'inefficacia
Pur qualche utilità. Non serve a nulla chiedere
Alla frutta sull'albero perché si è maturata.
Il racconto ci ha narrato come i pellegrini ricorsero alla magia per sbarazzarsi della scorta dei monaci del Monastero Pavimentato d'Oro. Quando cessò di soffiare il vento polveroso e non li videro più, gli accompagnatori pensarono che quei buddha viventi fossero risaliti in cielo; si prosternarono a pregare e se ne ritornarono a casa.
Maestro e discepoli ripresero il viaggio verso occidente; finiva la primavera e si annunciava l'estate:
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