"Grazia, signorie!" strillavano i banditi.
"Non strillate! Confessate tutto!"
"Eccellenza, non siamo briganti incalliti, ma figli di famiglia. Per pigrizia e incuria, abbiamo dilapidato i nostri patrimoni in vino, gioco, donne e divertimenti; così ci siamo ridotti senza mezzi. Quando abbiamo saputo del grande patrimonio accumulato dal signor Kou, ci siamo riuniti per approfittare della notte e del maltempo e spogliare la sua casa. Vi abbiamo visto arrivare mentre ci dividevamo il bottino. Vi abbiamo riconosciuto come gli ospiti del signor Kou, e abbiamo pensato che foste ben provvisti, con il vostro cavallo bianco e quelle grandi sacche. Sapete che gli uomini non si accontentano mai: l'ingordigia ci ha spinto a sbarrarvi la strada. Non sapevamo che vostra eccellenza avesse poteri straordinari e che ci saremmo trovati ammanettati. Ci raccomandiamo alla vostra commiserazione: prendete tutto, ma lasciateci la vita!"
Tripitaka fu sconvolto dalle notizie e balzò in piedi vibrando di indignazione: "Com'è possibile, Consapevole del Vuoto, che una simile disgrazia sia capitata proprio al vecchio signor Kou, un uomo così squisito?"
"Ha messo troppo in mostra la sua squisitezza quando ci ha accompagnato: lo sfoggio di lusso ha risvegliato l'attenzione di questi marioli. Per fortuna li abbiamo incontrati e abbiamo ricuperato la refurtiva."
"Io sono rimasto commosso dalla generosità dei Kou; li abbiamo disturbati per ben quindici giorni. Riconsegnare le loro cose non è il minimo che possiamo fare?"
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