Ponte di giada gettato sul vuoto,
Da vicino non è che un tronco viscido
Sopra le acque in tumulto. Così stretto
E scivoloso, non è praticabile
Dai comuni mortali. È più sicuro
Camminar sulle nubi, se sai farlo!
A Tripitaka veniva il batticuore: "Consapevole del Vuoto, un essere umano non può passare quel ponte. Cerchiamo un'altra strada."
"Invece la strada giusta è proprio questa" ripeteva ridendo il Novizio.
"Ma è impraticabile! Come si fa a camminare su quel legno così stretto e scivoloso, sopra una distesa d'acque così ampia e tumultuosa?"
"Guardate me!" Il grande santo prese la rincorsa, saltò sul ponte e corse fino all'altra sponda senza un attimo di esitazione. "Coraggio! Venite anche voi!"
Tripitaka fece un gesto di diniego con la mano. Porcellino e Sabbioso si mordevano le dita: "È una parola! Troppo rischioso!"
Scimmiotto riattraversò il ponte e tirò Porcellino per il braccio: "Dài, bestione, vieni!"
Porcellino si gettò per terra e gemette: "Non mi fido! Scusami tanto, preferisco salire su una nuvola."
"Chi te la dà l'autorizzazione a cavalcare vento e nuvole, in questi paraggi? Per diventare un buddha, devi attraversare quel ponte."
"Fratello, rinuncio a diventare buddha. Non è colpa mia, non sono capace."
Tiravano, spingevano, si rotolavano, tanto che stavano per venire alle mani; Sabbioso dovette intervenire per separarli. In quel momento Tripitaka gridò: "Smettete di litigare. Arriva il traghetto." In effetti si vedeva una barca che risaliva il fiume; il rematore vogava a bratto e gridava: "Traghetto! Traghetto!"
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