Quando la barca fu vicina, si accorsero con stupore che era priva di fondo. Scimmiotto, con i suoi occhi di fuoco dalle pupille d'oro, si rese conto che il barcaiolo era il buddha Accogli e Passa, detto anche Buddha del Sacro Stendardo. Ma non lo diede a vedere, e si limitò a gridare: "Da questa parte, barcaiolo!"
La barca toccò la riva e Tripitaka chiese: "Come fai a trasportare gente su questa vecchia barca sfondata?"
"La mia barca" rispose il buddha,
"Naviga da millenni, contro vento e marea
Ed è sicura e stabile in ogni avversità.
Libera da ogni polvere, traversa mille kalpa
E sa condurre all'Uno. Battello senza fondo
Non galleggia sul mare, ma questo è ben diverso
E si può caricare di ogni essere vivente."
Scimmiotto giunse le mani per ringraziare: "Vi sono grato di essere venuto a traghettare il mio maestro. Maestro, salite a bordo. La barca è sicura."
Il reverendo esitava, ma Scimmiotto lo tirò per il braccio. Il maestro non sapeva dove mettere i piedi e finì per cascare nell'acqua, ma il barcaiolo lo ripescò e lo fece salire dritto sul bordo, dove si tenne scuotendo il vestito bagnato e imprecando contro Scimmiotto. Il quale, intanto, aiutava a imbarcare i condiscepoli, il cavallo e i bagagli: tutti in precario equilibrio sul bordo della barca.
Il buddha prese il largo e spinse l'imbarcazione con forza e dolcezza. La corrente portava verso di loro un cadavere umano. Il reverendo rabbrividì; il Novizio rise e gli disse: "Non abbiate paura, maestro. Guardate bene: quel morto siete voi." "È vero!" gridò Porcellino. "Siete proprio voi!" esclamò Sabbioso battendo le mani. Il barcaiolo si congratulò.
|