Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Quando raggiunsero l'altra riva, Tripitaka scese a terra con un balzo leggero.

     L'anima primitiva, liberata
     Dal corpo è tutta gioia e tutto amore.
     Completata l'impresa, essi divengono
     Buddha, lavati da terrestre polvere.

     È proprio questo che si intende per 'vasta sapienza', la Legge che consente di giungere all'altra riva. Quando si volsero a ringraziare il battelliere, non videro più né lui né la barca senza fondo. Scimmiotto spiegò chi era, e Tripitaka finalmente comprese e volle ringraziare i suoi discepoli.
     "Non perdiamo tempo in formalità fra noi, che siamo compagni di viaggio" disse Scimmiotto. "Avete avuto bisogno della nostra protezione per stabilire la dottrina e ottenere la gioia di sfuggire al retaggio mortale. Ma è grazie a voi che siamo stati liberati e abbiamo trovato il cammino che porta al giusto frutto. Guardate che spettacolo questi fiori, i prati, gli abeti, i bambù; e le splendide fenici, le gru, i cervi. Confrontateli con i luoghi di fantasmagoria diabolica che abbiamo attraversato. Che cosa è bello, che cosa è brutto? Che cosa è buono, che cosa è cattivo?"

     Tripitaka non rinunciò ai suoi inchini e genuflessioni. Ripresero allegri la salita della montagna: i loro corpi erano agili e lievi. Presto giunsero in vista del Monastero del Colpo di Tuono.

     Sommità nelle nubi, radici che scendono a congiungersi alla catena del Sumeru: file di picchi aguzzi, caos di rocce dalle forme bizzarre. Sulla rupe crescono splendidi fiori ed erba di diaspro. Il sentiero serpeggiante è bordato di angelica purpurea e di orchidee profumate. Nel boschetto, color oro bruciato, gibboni immortali balzano di ramo in ramo in cerca di frutti. Le bianche gru appollaiate sui pini sembrano di giada.


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