Opere di letteratura italiana e straniera |
"Maestro" disse Scimmiotto, "è chiaro: quei due onorevoli malandrini, indispettiti perché non pagavamo la stecca, si sono vendicati così. Adesso ritorniamo dal Buddha e gli presentiamo una bella denuncia per frode e concussione."
"Non gridare!" gli disse il Buddha ridendo. "So benissimo che i miei chiedono mance alla gente. Del resto le scritture sono cose importanti: è naturale che per ottenerle si debba pagare. Poco tempo fa, santi monaci e bhiksu sono scesi nel paese di Srâvastî, a recitare alcuni dei nostri sutra da un certo Zhao il vecchio, per proteggere i vivi e liberare i morti della sua famiglia; il prezzo che hanno chiesto è stato di trentatré pinte di polvere d'oro. Io li ho rimproverati di aver chiesto poco, a rischio di lasciare nel bisogno i loro figli e discendenti. Si capisce che, se aveste corrotto gli onorevoli, vi avrebbero dato dei sutra scritti. Ma non potete dire che vi abbiano imbrogliato, perché anche quelle che vi hanno dato sono scritture autentiche: le scritture senza parola sono buone quanto le altre. È per voi stupidelli che bisogna mettere ogni cosa nero su bianco." E chiamò Ânanda e Kâsyapa: "Svelti, scegliete qualche rotolo con parole scritte di ciascuna opera autentica, datelo a questi signori e riferitemi con precisione sulla consegna." |