Dolce sapor di autentiche scritture
Che Buddha scrisse con tanta sapienza!
Ma č ridicolo chiedere quattrini
Al monaco, che ne ha passate tante.
Prima non si era accorto dell'inganno,
Ma il buddha del Passato l'ha aiutato
E ogni cosa alla fine si č aggiustata.
Ānanda e Kāsyapa guidarono il monaco cinese davanti al Beato. Questi, dall'alto del trono di loto, ordinņ ai due eminenti arhat Abbatti Draghi e Doma Tigri di battere le pietre di nuvole per chiamare a parlamento i tremila buddha, i tremila rivelatori, gli otto vajrapani, i quattro pusa, i cinquecento arhat, gli ottocento bhiksu e la folla di upāsaka, bhiksuni e upāsikā, come i santi monaci, gli onorevoli maggiori e minori di ciascun cielo, grotta, terra benedetta e montagna sacra. Quelli che avevano diritto a sedere erano pregati di prender posto sui rispettivi troni; gli altri, che restavano in piedi, venivano disposti in fila ai lati.
Si udģ una musica celeste e lo spazio si riempģ di sbuffi e lampi di buon augurio. Quando l'assemblea fu riunita, tutti si inchinarono al Beato, che si rivolse ad Ānanda e Kāsyapa: "Quanti volumi avete consegnato? Fatemi un rapporto preciso."
"Abbiamo affidato al monaco cinese i seguenti testi:
Nirvāna sūtra, 400 rotoli
Pusa sūtra, 360 rotoli
Ākāsagarbha sūtra, 20 rotoli
Sūrangama sūtra, 30 rotoli
Gran collezione di sutra sul senso della grazia, 40 rotoli
Sutra della determinazione, 40 rotoli
Ratnagarbha sūtra, 20 rotoli
Avatamsaka sūtra, 81 rotoli
Sutra in omaggio del Beato, 30 rotoli
Mahāprajńā sūtra, 60 rotoli
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