Tripitaka si prosternò per manifestare a un tempo la propria gratitudine, fede e obbedienza. Ripeté il cerimoniale del triplice omaggio a Buddha il Patriarca, ricevette le scritture in tutta sincerità e rispetto e se andò, salutando tutti quanti al passaggio delle tre porte.
Il Beato dichiarò chiusa la seduta. In quel momento la pusa Guanyin fece un passo avanti, giunse le palme e si rivolse a lui: "Da quando andai nell'Est per vostro ordine, per trovare qualcuno che fosse in grado di condurre a termine questa incombenza, sono trascorsi quattordici anni, cioè 5040 giorni: solo otto in meno del numero dei rotoli del canone. Se ora aiutaste il santo monaco a ritornare a casa in otto giorni, si completerebbe precisamente lo stesso numero. Oso sperare che a quel punto permetterete alla vostra discepola di considerare conclusa la sua missione e di restituirvi l'ordine scritto in lettere d'oro."
"Buona idea. Accordato" rispose il Buddha. E diede ai vajrapani queste istruzioni: "Con i vostri poteri magici riconducete nell'Est il santo monaco perché diffonda le scritture autentiche, e poi riportatelo qui. Tutto deve essere completato entro otto giorni, in modo da rispettare il numero dei rotoli che compongono il canone. Esecuzione immediata!"
I vajrapani si misero subito all'inseguimento e, raggiunto il monaco cinese, gridarono: "Ehi, cercatori di sutra! Da questa parte!"
Tripitaka, ormai forte e leggero, non ebbe difficoltà a volare con i suoi al seguito dei portatori di folgore, e ad alzarsi sopra le nuvole. Di certo
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