(36) "Perché mi appendano del rosso", nastri o banderuole di questo colore. Sono segni di gioia per celebrare avvenimenti lieti, ma anche un eufemismo per indicare le ferite in battaglia.
(37) Si dia venia all'incompetenza di Porcellino. Un sutra con questo titolo si trovano solo nel canone taoista.
(38) Versi ricavati dal canone taoista.
(39) Nell'originale il fraintendimento di Porcellino è fra tudi, discepolo, e tudi, divinità locale.
(40) Citazione approssimativa di versi di Li She (IX secolo).
(41) Né Baije né Jiujie: né Otto Divieti né Nove Divieti.
(42) Il gioco di parole originale è basato su jiao, che significa grido e anche palanchino. Scimmiotto finge di equivocare, come se Tripitaka parlasse di palanchini, e gli dice: "Anche se ci fossero palanchini o lettighe, non ci sarebbe nessuno per portarli."
(43) Sbucò un habagou. È forse la più antica attestazione della parola, cane zampastorta, che designa varie razze di cagnolini, come il terrier tibetano o il pechinese (detto anche shizigou, cane-leone).
(44) Omessa l'elencazione di altre 8 figure di boxe cinese.
(45) Al debole nonsense corrispondono nel testo cinese giochi di parole ermetici (forse nemmeno loro troppo significativi). La dotta traduzione francese fa dire al mostro: "Come puoi avere questi scrupoli, quando l'altro giorno hai bevuto l'acqua del Fiume della Maternità, e ora stai per mangiare farcia di soia?"; e rispondere a Tripitaka: "Quando monta l'acqua il battello parte veloce; sulla soia il cavallo trotta lento." Grosso modo, la megera parla dell'acqua del fiume e della farcia di soia per alludere allo sperma; Tripitaka cerca di volgere altrove le allusioni: acqua come fuga e soia come sabbia. Nell'originale, Tripitaka parla di shaxian, che non è soia, ma farcia di sabbia; e l'espressione in cinese è omofona di pericolo di morte.
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