Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     (46) L'uccello di cattivo augurio "simile a un'anitra, ma di color rosso", con nove teste e il sangue che cola da un'antica ferita inflitta da un cane, fa parte del bestiario fantastico cinese (citato per esempio nel Taiping guangji - X secolo, che a sua volta cita da una fonte più antica).
     (47) Il carattere diciotto si ottiene disponendo in altro modo i componenti grafici del carattere pino. È un gioco che i cinesi praticano volentieri fin da bambini, ed è simile ai molti che noi facciamo con i nostri caratteri fonetici, come l'anagramma.
     (48) Daode jing, 14 (trad. F. Tomassini):
     "A guardarlo non lo vedi,
     di nome è detto l'Incolore.
     Ad ascoltarlo non l'odi,
     di nome è detto l'Insonoro.
     Ad afferrarlo non lo prendi,
     di nome è detto l'Informe.
     Questi tre non consentono di scrutarlo a fondo,

     ma uniti insieme forman l'Uno."
     (49) "Quando Huang Ti viaggiò a settentrione del Fiume Rosso, salì sulle alture del K'un-lun e guardò verso meridione. Tornato indietro perdette la sua perla misteriosa. Incaricò Sapienza [Intelligenza] di ritrovarla ma essa non vi riuscì, incaricò Li Chu [Perspicacia] di ritrovarla ma egli non vi riuscì, incaricò Gagliardia [Analisi] di ritrovarla ma essa non vi riuscì. Alla fine incaricò Genuinità [Senza Immagine] e questa la trovò. - È strano - disse Huang Ti - che proprio Genuinità [Senza Immagine] abbia potuto trovarla!" (Zhuangzi, cap. XIII, 76 - trad. F. Tomassini - i termini fra parentesi quadre da trad. Liu Kiahway).
     (50) Cioè buddha. Si apprezzi lo scorrevole amalgama di buddismo e taoismo. Anche per il buddista Tripitaka rifarsi a Zhuangzi è perfettamente naturale.


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