(51) Cioè, non un santo del Tao, ma Maitreya, il Buddha del futuro. I 'Gioielli sacri' sono una setta e un corpo di scritti taoisti.
(52) Nell'originale le strofe sono di otto versi. Nella traduzione francese il tour de force è portato in fondo con determinazione persino eccessiva. Il ritraduttore ha preferito semplificare e non perdere per via il senso comune, utilizzando comunque materiali originari.
(53) Prima che si diffondesse la carta (intorno all'inizio dell'era cristiana) il normale supporto della scrittura era fornito da tavolette di bambù.
(54) Nel tempio di Confucio a Qufu si conservava una pedana in legno d'albicocco.
(55) È una data quasi precisa. L'era Kaihuang corrisponde ai primi vent'anni della dinastia Sui (581-601); solo che l'anno Jiachen non è il 581, ma il 584. Primo giorno della terza luna corrisponde al 16 aprile.
(56) È un detto del Li ji, Memorie sul buon comportamento e sulle cerimonie: "Se esce di notte, usa una lampada; se non ha lampada, resta al riparo."
(57) "Una volta Chuan Chou sognò di essere una farfalla: era una farfalla perfettamente felice, che si dilettava di seguire il proprio capriccio. Non sapeva di essere Chou. Improvvisamente si destò e allora fu Chou, gravato dalla forma. Non sapeva se era Chou che aveva sognato di essere una farfalla o una farfalla che sognava di essere Chou." (Zhuangzi, II, 18, trad. F. Tomassini).
(58) Giocavano a qiqiu. Si gioca con una palla leggera, che non deve toccar terra. Al tempo dei Ming bisognava gettarla attraverso un foro praticato in una rete. La descrizione successiva non è tecnica.
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