Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     (59) Le stelle dell'Orsa sono sette, ma secondo i taoisti vi risiedono appunto trentasei divinità stellari.
     (60) Il piccolo gioco sul numero sei si fonda sul fatto che i combattenti principali sono sei, e sullo sviscerato amore cinese per le enumerazioni (tanto per aggiungerne una, i sei desideri sono quelli dell'attrazione sessuale: colori, forme, portamento, voce, dolcezza, bellezza; quale attinenza ci sarà con sei bestiacce spaiate che si picchiano di santa ragione?). Sei volte sei è il numero teorico delle sale o degli edifici del palazzo imperiale.
     (61) Il Mahâ prajñâ pâramitâ sâstra dice che il Buddha in meditazione è immobile come un albero, tanto che le gazze fanno il nido sulla sua testa e vi depongono le uova.
     (62) La traduzione italiana si permette di occidentalizzare il testo, che in realtà dice: "...lo mostrerò al re nel suo vero aspetto per indurlo a coltivare il suo corpo allargando i desideri." L'idea sottostante è taoista: una buona igiene sessuale richiede che un uomo "si nutra dello yin" del maggior numero possibile di donne, ma si trattenga dall'eiaculare, perché lo sperma serve a lui, per diventare immortale.

     (63) L'espressione "andare al paradiso dell'Ovest" significa "morire".
     (64) "La Grande Sapienza tutto abbraccia, la piccola sapienza distingue; le grandi parole compongono i contrari, le piccole parole discutono di futilità." (Zhuangzi, II, 10). Questo e altri lieviti taoisti nel discorsetto buddista di Tripitaka.
     (65) I versi sono intessuti di riferimenti al gioco del domino cinese. Ogni verso originale si riferisce a una combinazione del gioco (ordine del cielo, doppio dodici; festa delle lanterne, due sette due; riunione fra nubi e venti di draghi e tigri, dodici undici dieci; e così via).


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